A seguito della distribuzione delle medaglie, iniziarono ad effondersi le prime grazie di guarigioni e conversioni sul popolo, tant’è vero che la gente iniziò a definire la medaglia “miracolosa”. Si racconta che alla morte di suor Caterina Labouré, nel 1876, si contavano oltre un miliardo di medaglie in circolazione. La propagazione di queste medaglie si può definire anch’essa miracolosa, dato il numero sproporzionato ed elevato di medaglie in circolo. Da allora la Medaglia Miracolosa cominciò ad entrare nei cuori dei devoti di Maria e oggi è ricordata dalla Chiesa Cattolica nel giorno 27 novembre, nel quale si festeggia la Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa.


Tra le tante grazie di conversioni, non possiamo non citare quella di Alphonse Ratisbonne, un ebreo al quale fu donata proprio una Medaglia Miracolosa, da un suo amico cattolico, il barone Théodore de Bussières che per il quale indossò per soddisfare la richiesta dell’amico di portarla con sé. Entrato nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte a Roma, dove si trovava in viaggio, il giovane Alphonse vide apparire una donna di una straordinaria bellezza. In seguito dichiarò che quella donna era la Vergine Maria nell’identica posa in cui si può vedere sul fronte della Medaglia Miracolosa. Alphonse si convertì al cattolicesimo, ricevendo il battesimo il 31 gennaio dell’anno 1842 nella Chiesa del Gesù e con esso acquisì anche il nome di Maria. Divenne sacerdote nel 1848, morì nell’anno 1884 ed è divenuto in seguito uno dei santi della Chiesa Cattolica.

Oltre a Sant’Alfonso Maria Ratisbonne, ci sentiamo in dovere di spendere qualche parola a riguardo di San Massimiliano Maria Kolbe, il quale scelse la Medaglia Miracolosa come distintivo di appartenenza alla Malizia dell’Immacolata da egli fondata e come strumento di apostolato perché molte anime potessero rinascere nella Fede con Maria. San Massimiliano Kolbe ha combattuto le eresie ed ha vissuto in prima persona, naturalmente come vittima, l’abominio della cattiveria umana.  Il cognome Kolbe è di origine polacca, infatti Raimondo, nome originario del santo, nacque in Polonia l’8 gennaio 1894. Nel maggio 1941, fr. Massimiliano fu arrestato dalle SS e deportato nel campo di concentramento di Auschwitz, dove incontrò sorella morte, per mano dei suoi aguzzini. Padre Kolbe si sacrificò al posto di un uomo, Francesco Gajowniczek, condannato a morte insieme ad altri, il quale scoppiò in lacrime pensando alla sua famiglia a casa che lo aspettava. Mosso a compassione, padre Massimiliano propose di sostituirsi a Gajowniczek e la sua proposta venne accolta. Morì ucciso il 14 agosto 1941 da un’iniezione letale. San Massimiliano Maria Kolbe, utilizzava mezzi come la stampa e la radio per diffondere la buona novella, un po’ come noi oggi utilizziamo internet per evangelizzare.

FacebookyoutubeinstagrammailFacebookyoutubeinstagrammail

Condividi

Seguici