n Maria celebriamo “l’alba della nostra Redenzione”
Intervista a padre Rosario M. Sammarco, Superiore della Casa Mariana
ROMA, giovedì, 7 dicembre 2006 (ZENIT.org).- Con la Solennità dell’Immacolata Concezione, celebriamo in Maria “l’inizio, l’alba della nostra Redenzione”, sostiene padre Rosario M. Sammarco, FI, Superiore della Casa Mariana “B. V. M. Annunziata”.
Docente di Teologia Dogmatica presso il Seminario Teologico “Immacolata Mediatrice” di Frigento, padre mariano ha detto in una intervista a ZENIT che questa celebrazione serve soprattutto oggi come “forte richiamo all’essere più profondo dell’uomo che non ha senso da se stesso ma solo in rapporto con Dio e con il disegno originale di Dio su di lui”.
Il sacerdote appartiene all’Ordine dei Francescani dell’Immacolata, un Istituto Religioso di Diritto Pontificio fondato nel 1990. Il carisma fondamentale dei suoi membri è costituito dal voto mariano della totale e illimitata consacrazione all’Immacolata, secondo gli insegnamenti e gli esempi di San Massimiliano M. Kolbe, Ofm Conv., polacco e martire ad Auschwitz nel 1941.
Attualmente la Famiglia Religiosa dei Francescani dell’Immacolata è composta da circa 300 frati, 300 suore (le Suore Francescane dell’Immacolata) e qualche migliaio di Missionari dell’Immacolata Mediatrice, uomini e donne che, pur vivendo nel mondo, partecipano della spiritualità dei Francescani dell’Immacolata e si sforzano di diffondere il culto e l’amore all’Immacolata.
Da qualche mese si sono aggregate alla Famiglia Religiosa anche le Clarisse dell’Immacolata, un recente ramo novello dell’Ordine di S. Chiara che cerca di vivere il voto mariano nel contesto della vita contemplativa tipica delle Monache Clarisse.
I Francescani dell’Immacolata esercitano il loro apostolato soprattutto mediante la stampa (Casa Mariana Editrice), la Radio (Radio Buon Consiglio), la Televisione (Tele Buon Consiglio) e internet (www.immacolata.ws). Sono diffusi praticamente in tutti e cinque i continenti.
Qual è la storia di questa festività?
Padre Rosario: La storia di questa festività è strettamente legata a quella dell’affermazione del privilegio dell’Immacolata Concezione riconosciuto a Maria SS.
In che cosa consiste questo privilegio?
Padre Rosario: Non ho paura di dire che tra i cristiani, anche oggi, ben pochi lo sanno o lo confondono con quello della concezione senza concorso d’uomo. Di fatto dire che Maria SS. è l’Immacolata Concezione (secondo la definizione che lei stessa si è data a Lourdes e che a San Massimiliano piaceva tantissimo) significa dire che Ella non ha mai contratto il peccato originale (comune a tutti i figli di Adamo dopo il peccato e dal quale si viene liberati con il Battesimo), né ha commesso mai alcun peccato attuale dopo la sua nascita. Maria SS. è la Tutta Pura, la Tuttasanta (come la chiamano i membri delle Chiese Orientali).
In Maria SS. non c’è mai stata la benché minima ombra di egoismo, di attaccamento a se stessa: è la Tutta Amore e dell’amore più grande e più puro che sia possibile ad umana creatura, un amore, di fatto, secondo solo a quello di Cristo. Al riconoscimento di questo privilegio si è arrivati tuttavia per gradi e in un arco di tempo di circa 1.800 anni. Ad alcune affermazioni mariane molto particolari riscontrabili nell’antica patristica e in Sant’Agostino, ha fatto seguito, a partire dalla seconda metà del 1200 un’affermazione e una difesa più chiara del privilegio da parte di studiosi della Scolastica di calibro molto elevato. Tra questi si segnalano il Beato Giovanni Duns Scoto e gli studiosi della Scuola Francescana che fecero, della difesa del privilegio, un loro obbligo d’amore verso la Vergine SS.ma. E fu proprio un Papa francescano, Sisto IV, il primo ad istituire nel 1476 la festa dell’Immacolata Concezione di Maria. In seguito, altri Papi confermarono la festa e l’arricchirono di indulgenze.
Infine, l’8 dicembre 1854 con la Bolla Ineffabilis Deus Papa Pio IX dichiarava solennemente che la dottrina secondo cui “la Beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione per singolare grazia di Dio Onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale” è dottrina rivelata da Dio e pertanto deve essere fermamente creduta da tutti i fedeli. Il medesimo Pontefice (ma non c’era bisogno di raccomandarlo) stabiliva inoltre che il giorno di questa festa fosse di precetto (con l’obbligo della partecipazione alla Messa, quindi) per tutti i fedeli di tutta la Chiesa. Così è ancora oggi.
Perché si festeggia l’Immacolata Concezione, qual è la sua rilevanza da punto di vista religioso?
Padre Rosario: L’Immacolata Concezione si festeggia perché in essa si vede una delle grazie più singolari di cui è stata favorita la Vergine SS.ma e perché in essa si contempla l’uomo così come doveva essere secondo l’idea originale di Dio. Possiamo dire, in effetti, che Maria SS. è l’unica creatura che abbia realizzato l’ideale vagheggiato da Dio sin dal momento che pensò di creare l’uomo. Nell’affermare questo nulla si vuol togliere a Gesù Cristo che è perfetto uomo. Ma Gesù Cristo è anche Dio, Maria SS., invece, è creatura e soltanto creatura, sia pure arricchita di tali doni di grazia.
Mi sembra, quindi, che la ragione per il festeggiamento di questo privilegio sia duplice: una di carattere affettivo: si festeggia una delle più belle prerogative di Colei che ogni cristiano sperimenta nei suoi riguardi come madre amorosa; l’altra di carattere antropologico: si celebra in Maria ciò che anche noi avremmo dovuto essere e, da una prospettiva anche escatologica, ciò che un giorno, in qualche modo, saremo. Dal punto di vista religioso questa festa è molto importante perché ricorda l’inizio, l’alba della nostra Redenzione. Al momento in cui viene concepita, Maria SS. è la prima redenta (dai meriti provenienti e futuri di Cristo) in un mondo ancora bisognoso di Redenzione. Difficile non cogliere il legame tra questo dato e la vicenda “mondana” del popolo di Dio.
Nel mondo di oggi così secolarizzato, cosa significa festeggiare l’Immacolata Concezione?
Padre Rosario: Potrà sembrare banale, ma mi sembra significhi un forte richiamo all’essere più profondo dell’uomo che non ha senso da se stesso ma solo in rapporto con Dio e con il disegno originale di Dio su di lui. Dinanzi a contesti in cui si vede sempre più l’uomo mettersi contro Dio e addirittura stravolgere la sua stessa natura facendosi dio a se stesso, creandosi così non paradisi, ma inferni, l’Immacolata ci invita a guardare in alto e allo stesso tempo in noi stessi. Siamo fatti per Lui, veniamo da Lui e non potremo trovare la nostra felicità se non in lui.
Inoltre, in un mondo così corrotto e che fa del peccato la sola ragione del suo essere, l’Immacolata ci dice che la nostra vera felicità non sta nel peccato ma nell’osservanza della legge di Dio e, soprattutto, che questa legge possiamo osservarla perché non siamo animali (come qualcuno vorrebbe farci credere) ma uomini creati a immagine e somiglianza di Dio. L’Immacolata è una vera iniezione di purezza in un modo corrotto fino al vomito, una brezza di aria purissima nell’infuocato turbinio delle passioni umane. No, l’uomo non è sola corruzione: c’è l’Immacolata.
ZI06120420 – 04/12/2006
Permalink: http://www.zenit.org/article-10839?l=italian







