San Massimiliano considerava la medaglia miracolosa “la pallottola dell’Immacolata” per fare breccia nel cuore dell’uomo e disporlo all’accoglienza della grazia di Dio.
Egli potrebbe anche essere chiamato il Santo della Medaglia miracolosa. Basti pensare il suo grande movimento mariano a raggio mondiale, la Milizia dell’Immacolata, contrassegnato dalla Medaglia miracolosa, che tutti i suoi membri hanno l’obbligo di portare indosso come distintivo. “La Medaglia miracolosa -diceva il Santo- è il segno esteriore della consacrazione all’Immacolata”. Non solo, ma la Medaglia miracolosa è il primo mezzo di apostolato dei militi dell’Immacolata debbono diffonderla ovunque e comunque. “La Medaglia miracolosa deve costituire un mezzo di prim’ordine nella conversione e santificazione degli altri, perché essa ci ricorda di pregare per chi non ricorre a Maria, non la conosce e la bestemmia”. Il Santo diceva che le Medaglie miracolose sono come i “proiettili”, le “munizioni”, le “mine”; esse hanno un potenziale misterioso, capace di far breccia nei cuori murati, negli animi ostinati, nelle volontà indurite e incatenate al peccato. Una medaglina può essere un raggio laser che brucia, penetra e risana. Può essere un richiamo di Grazia, una presenza di Grazia, una polla di Grazia. In tutti i casi, per ogni persona, illimitatamente. Per questo San Massimiliano portava sempre con sé le medagline, le dava a chiunque poteva, le collocava dappertutto, sui banchi dei negozianti, sui treni, sulle navi, nelle sale d’aspetto. “Bisogna distribuire la Medaglia miracolosa ovunque è possibile ai fanciulli…, ai vecchi e, soprattutto, ai giovani, perché sotto la protezione di Maria abbiano la forza sufficiente per resistere alle innumerevoli tentazioni e pericoli che oggi li insidiano. Anche coloro che non entrano mai in chiesa, che hanno paura della confessione, si fanno beffe delle pratiche religiose, ridono delle verità della fede, sono immersi nel fango dell’immoralità…: a tutti costoro bisogna assolutamente offrire la Medaglia dell’Immacolata e sollecitarli perché la portino volentieri, e, contemporaneamente, pregare con fervore l’Immacolata per la loro conversione”. Personalmente, San Massimiliano non iniziava nessuna impresa anche materiale senza affidarsi alla Medaglia miracolosa. Così, quando egli si trovò nella necessità di procurare un terreno più ampio per costruire la Città dell’Immacolata (Niepokalanow), appena adocchiato un terreno adatto, per prima cosa vi buttò delle Medagline miracolose, poi vi portò e collocò una statuetta dell’Immacolata. Per un intoppo imprevisto, sembrò che la cosa naufragasse; ma quasi d’incanto, alla fine, tutto si risolse con la completa donazione del terreno a San Massimiliano. Alla scuola di questo Santo mariano dei nostri tempi dobbiamo imparare anche noi a muoverci armati di questi “proiettili”. L’Immacolata voglia che noi contribuiamo efficacemente all’attuazione di quella che era una vivissima speranza di San Massimiliano, e cioè che “col tempo non vi sarà un anima che non indossi la Medaglia miracolosa”
fonte: www.gesuemaria.it







