Antifona d’ingresso
Gesù entrò in un villaggio
e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. (Lc 10,38)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
il tuo Figlio fu accolto come ospite a Betania
nella casa di santa Marta,
concedi anche a noi
di esser pronti a servire Gesù nei fratelli,
perché al termine della vita
siamo accolti nella tua dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA
Pr 31,10-13.19-20.30-31
La donna che teme Dio è da lodare
SALMO RESPONSORIALE
Sal 14
Canto al Vangelo (Lc 11,28)
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la custodiscono con amore.
Alleluia.

Oppure (per il Vangelo secondo Gv 11,19-27): (Gv 8,12)
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo
VANGELO
Lc 10,38-42
Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi.
Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”.
Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”.
Parola del Signore.

Oppure: (Gv 11,19-27)
Io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. Marta, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà”.
Gesù le disse: “Tuo fratello risusciterà”. Gli rispose Marta: “So che risusciterà nell’ultimo giorno”.
Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me non morrà in eterno. Credi tu questo?”. Gli rispose: “Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo”.

Parola del Signore
OMELIA a cura dei Carmelitani
• La dinamica del racconto. La condizione di Gesù come maestro itinerante offre a Marta la possibilità di accoglierlo a casa sua. Il racconta presenta gli atteggiamenti delle due sorelle: Maria, seduta, ai piedi di Gesù, è tutta presa dall’ascolto della sua Parola; Marta, invece, è tutta presa dai molti servizi e si avvicina a Gesù per contestare il comportamento della sorella. Il dialogo tra Gesù e Marta occupa un largo spazio nel racconto (vv.40b-42): Marta inizia con una domanda retorica, «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire?»; poi chiede un intervento di Gesù perché richiama la sorella che si è defilata dalle faccende domestiche, «Dille dunque che mi aiuti?» . Gesù risponde con un tono affettuoso, è questo il senso della ripetizione del nome «Marta, Marta»: gli ricorda che lei è preoccupata per «molte cose», in realtà, c’è bisogna di «una soltanto» e conclude con un richiamo alla sorella che ha scelto la parte migliore, quella che non le sarà tolta. Luca ha costruito il racconto su un contrasto: le due diverse personalità di Marta e Maria; la prima è presa dalle «molte» cose, la seconda ne compie una sola, è tutta presa dall’ascolto del Maestro. La funzione di questo contrasto è sottolineare l’atteggiamento di Maria che si dedica all’ascolto pieno e totale del Maestro, diventando così il modello di ogni credente.
• La figura di Marta. È lei che prende l’iniziativa di accogliere Gesù nella sua casa. Nel dedicarsi all’accoglienza del Maestro è presa dall’affanno per le molteplici cose da preparare e dalla tensione di sentirsi sola in questo impegno. È presa dai tanti lavori, è ansiosa, vive una grossa tensione. Pertanto Marta «si fa avanti» e lancia a Gesù una legittima richiesta di aiuto: perché deve essere lasciata sola dalla sorella. Gesù le risponde costatando che lei è solo preoccupata, è divisa nel cuore tra il desiderio di servire Gesù con un pasto degno della sua persona e il desiderio di dedicarsi all’ascolto di Lui. Gesù, quindi, non biasima il servizio di Marta ma l’ansia con cui lo compie. Poco prima Gesù aveva spiegato nella parabola del seminatore che il seme caduto tra le spine evoca la situazione di coloro che ascoltano la Parola, ma si lasciano prendere dalle preoccupazioni (Lc 8,14). Quindi Gesù non contesta all’operosità di Marta il valore di accoglienza riguardo alla sua persona ma mette in guardia la donna dai rischi in cui può incorrere: l’affanno e l’agitazione. Anche su questi rischi Gesù si era già pronunciato: «Cercate il suo regno e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta» (Lc 12,31).
• La figura di Maria. È colei che ascolta la Parola: viene descritta con un imperfetto «ascoltava», azione continuativa nell’ascoltare la Parola di Gesù. L’atteggiamento di Maria contrasta con quello pieno di affanno e tensione della sorella. Gesù dice che Maria ha preferito «la parte buona» che corrisponde all’ascolto della sua parola. Dalle parole di Gesù il lettore apprende che non ci sono due parti di cui una è qualitativamente migliore dell’altra, ma c’è soltanto quella buona: accogliere la sua Parola. Questa attitudine non significa evasione dai propri compiti o responsabilità quotidiane, ma soltanto la consapevolezza che l’ascolto della Parola precede ogni servizio, attività.
d. Equilibrio tra azione e contemplazione. Luca è particolarmente attento a legare l’ascolto della Parola alla relazione con il Signore. Non si tratta di dividere la giornata in tempi da dedicare alla preghiera e altri al servizio, ma l’attenzione alla Parola precede e accompagna il servizio. Il desiderio di ascoltare Dio non può essere supplito da altre attività: bisogna dedicare un certo tempo e spazio a cercare il Signore. L’impegno per coltivare l’ascolto della Parola nasce dall’attenzione a Dio: tutto può contribuire, l’ambiente il luogo, il tempo. Tuttavia il desiderio di incontrare Dio deve nascere dentro il proprio cuore. Non esistono tecniche che automaticamente ti portano a incontrare Dio. È un problema di amore: bisogna ascoltare Gesù, stare con Lui, e allora il dono viene comunicato, e inizia l’innamoramento. L’equilibrio tra ascolto e servizio coinvolge tutti i credenti: sia nella vita familiare che professionale e sociale: come fare perché i battezzati siano perseveranti e raggiungano la maturità della fede? Educarsi all’ascolto della Parola di Dio. È la via più difficile ma sicura per arrivare alla maturità di fede.

OMELIA a cura dei Monaci Benedettini Silvestrini
Gli ospiti del Signore…
La liturgia benedettina associa alla memoria di Marta quella di Maria e Lazzaro definiti ospiti del Signore. Il brano evangelico, tratto da San Luca è caratterizzato proprio dall’accoglienza del Signore. Le due sorelle, in due modi diversi accolgono lo stesso Gesù. L’una è preoccupata a pulire la casa e rendere accogliente l’ambiente che deve essere degno di ricevere Gesù. Maria invece è interessata ad accogliere la Parola stessa di Gesù in un atteggiamento raccolto da sua discepola. I due atteggiamenti non devono essere contrapposti, anzi possiamo unirli in un’unica esigenza per chi si accinge a partecipare alla Santa Messa. Per accogliere degnamente Gesù, nella forma Eucaristica dobbiamo prima purificare il nostro cuore. La Chiesa ci suggerisce come diventare degni di partecipare al banchetto eucaristico e richiede, quando necessario, la confessione sacramentale. In questo imitiamo Marta che pulisce la casa. E’ anche importante il nostro atteggiamento che favorisca l’unione intima con Gesù. In questo, invece imitiamo Maria che si è scelta la parte migliore.

4) Per un confronto personale

• So creare nella mia vita situazioni e itinerari di ascolto? Mi limito solo ad ascoltare la Parola in chiesa, oppure, mi dedico a un ascolto personale e profondo cercando spazi e luoghi idonei?
• Ti limiti a un consumo privato della Parola o diventi annunciatore di essa per diventare luce per gli altri e non solo lampada che illumina la propria vita privata?

5) Preghiera finale

Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente.
 (Sal 14)

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