SOLENNITA’ del SACRO CUORE

Ez. 34,11-16 ; Rm 5,5-11; Lc 15,3-7
La pagina tratta dal libro del profeta Ezechiele contiene  una promessa “il Signore Dio, Lui stesso come un pastore buono avrà cura delle sue pecore, le radunerà dai luoghi della loro dispersione per condurle a fertili pascoli. Avrà un amore particolarmente tenero per la pecora perduta e quella smarrita, per la ferita e l’ammalata senza trascurare la grassa e la forte”. L’immagine è trasparente, in filigrana si possono scorgere i tratti del volto di Dio, Padre buono che si prende cura del suo popolo per liberarlo dalle angherie di chi l’opprime invece di guidarlo e prendersene cura.

Sappiamo che la prima realizzazione di questa promessa del Signore per mezzo del profeta si avrà in Gesù così come emerge dalla parabola della pecorella smarrita; una delle tre parabole della misericordia del vangelo di Luca  che hanno la medesima conclusione “ Dio fa festa per un peccatore che si converte, più che per molti giusti che non hanno bisogno di conversione”. E’ l’amore che gioisce nel salvare e gioisce aver salvato . Questo è l’amore di Dio che si è rivelato in Cristo, in lui Dio ci ha amati per primo.  Ricorda S. Paolo ai Romani nella seconda lettura:” quando eravamo peccatori Cristo è morto per gli empi”. Dio ci ha dato questa prova d’ amore, ha donato suo figlio per riconciliarci a sé, per liberarci dal peccato: il male che si annida nel cuore dell’uomo!!

Dio detesta il male e il peccato ma ama perdutamente il peccatore. Se è così possiamo ancora aver paura di Dio ? E come Adamo possiamo nasconderci o peggio fuggire da Lui? La celebrazione odierna ( del Sacro Cuore) è un invito ad avere una fiducia sconfinata in quel cuore che ha tanto amato gli uomini- rivelazione della infinita misericordia di Dio. E’ un invito a guardare a colui che è stato trafitto per ritrovare –semmai l’abbiamo smarrita- la strada che conduce alla sorgente di ogni grazia e bontà. 

Questa strada sicura è quella dei sacramenti, in particolare della riconciliazione, esperienza stupenda dell’ abbraccio di Dio misericordioso che ci restituisce la dignità di figlio perduta con il peccato; e il sacramento dell’eucaristia che come ci ricorda Papa Benedetto XVI è il sacramento della carità, infatti l’eucaristia è il dono che Gesù Cristo fa di se stesso rivelandoci l’amore infinto di Dio per ogni uomo.   In questo mirabile sacramento si manifesta l’amore più grande, quello che spinge a dare la vita per i propri amici. Nell’eucaristia non abbiamo solo la misura, il modello ma anche la sorgente dell’amore: quell’amore che celebriamo oggi nella solennità del Sacro Cuore. 

Ma oggi è anche la giornata della santificazione sacerdotale; è un invito a pregare per tutti i sacerdoti perché ravvivino la grazia ricevuta attraverso l’imposizione delle mani, per essere segno, strumento e trasparenza di quell’amore che rendono presente ogni giorno nel sacramento dell’altare.  Una preghiera particolare per i sacerdoti che vivono una situazione di difficoltà o nell’esercizio del ministero. Che nessuna incomprensione, stanchezza o fallimento possa spegnere il dono di grazia, anzi sia occasione di purificazione e offerta.  Per tutti chiediamo all’amore di Dio che si realizzi la bella invocazione “ Gesù mite e umile di cuore, rendi il nostro cuore simile al tuo “.

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