APERTURA  ANNO  SACERDOTALE

Nella Solennità del Sacro Cuore di Gesù, il Santo Padre Benedetto XVI presiede la celebrazione dei Secondi Vespri nella Basilica Vaticana (ore 18.00), per l’apertura dell’ “Anno Sacerdotale”. Prima della liturgia, vengono accolte le reliquie di San Giovanni Maria Vianney, il “Santo Curato d’Ars”,
portate dal Vescovo di Belley-Ars, mons Guy Bagnard.
+Con la Celebrazione dei Secondi Vespri della Solennità del Sacro Cuore di Gesù, Sua Santità Benedetto XVI apre lo speciale “Anno Sacerdotale” nel 150.mo della morte del Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, alla presenza delle reliquie del Santo. A dare l’annuncio dell’ “Anno”, che ha come tema “Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote”, è stato lo stesso Santo Padre nel corso dell’Udienza alla Congregazione per il Clero del 16 marzo scorso; nel suo discorso ai presenti il Papa metteva in rilievo la finalità dell’iniziativa, quella di “favorire la tensione dei sacerdoti verso la perfezione spirituale, da cui soprattutto dipende l’efficacia del loro ministero”. Definendo il Santo Curato d’Ars “vero esempio di Pastore a servizio del
gregge di Cristo”, il Papa affidava alla Congregazione il compito di coordinare gli eventi correlati di carattere spirituale e pastorale, “utili a far percepire sempre più l’importanza del ruolo e della missione del sacerdote nella Chiesa e nella società contemporanea”.
Benedetto XVI tornava sull’argomento nell’Udienza generale del Mercoledì Santo, durante la quale illustrava ai fedeli i riti della Settimana Santa, a cominciare dalla Messa Crismale in cui si rinnovano le promesse sacerdotali; proprio in riferimento alla liturgia mattutina del Giovedì Santo, così si esprimeva: “Questo incontro sacerdotale assume inoltre un significato particolare, perché è quasi una preparazione all’Anno Sacerdotale, che ho indetto in occasione del 150.mo della morte del Santo
Curato d’Ars e che avrà inizio il prossimo 19 giugno”. L’iniziativa del Santo Padre si ispira alla figura di un sacerdote francese, nato nel 1786 nei pressi di Lione da una famiglia di agricoltori.
L’infanzia di Giovanni Maria Vianney fu profondamente marcata dal contesto della Rivoluzione Francese e la sua formazione religiosa avvenne in situazione di clandestinità. Non pochi ostacoli si frapposero al suo desiderio di abbracciare il sacerdozio: la temperie storica, l’opposizione paterna, la mancanza di istruzione; ordinato presbitero nel 1815, venne inviato ad Ars nel 1818 e vi restò 41 anni, fino alla morte avvenuta il 4 agosto 1859. Nella quotidianità di un nascosto villaggio di campagna, Giovanni Maria Vianney seppe svolgere una profonda azione evangelizzatrice tutta centrata sulla meta di condurre le anime a Cristo Buon Pastore,
attraverso la preghiera, i sacramenti, la catechesi, il servizio dei poveri. La sua fede nella potenza di Dio e la sua testimonianza di vita riuscirono progressivamente ad aprire il cuore dei parrocchiani, che accorrevano sempre più numerosi al suo confessionale, “aperto” almeno dodici ore al giorno. Consacrava il resto del
tempo al catechismo, consapevole dell’importanza dell’insegnamento nello sviluppo di una fede matura, in grado di essere trasmessa agli altri. La sua sensibilità non si limitava tuttavia alla miseria spirituale ma anche all’indigenza materiale di quanti incontrava; illuminato dalla carità, creò un orfanotrofio per ragazze
abbandonate, opera alla quale bisogna aggiungere la costruzione di due scuole, destinate soprattutto a bambine e bambini poveri, in un tempo in cui la frequenza scolastica era riservata ai ricchi.
Fu beatificato l’8 gennaio 1905 dal Papa San Pio X e canonizzato il 31 maggio 1925 da Pio XI, che lo dichiarò “patrono di tutti i parroci della Chiesa universale”, il 23 aprile 1929. In occasione del centenario della morte del Santo Curato,
il Papa Giovanni XXIII gli dedicava la Lettera Enciclica “Sacerdotii nostri primordia” (1° agosto 1959). Nel corso del suo terzo pellegrinaggio in Francia, Giovanni Paolo II sostava ad Ars il 6 ottobre 1986; nell’omelia pronunciata durante la Messa nella spianata della “Rencontre”, il Papa così rifletteva: “Cristo si è veramente
fermato qui, ad Ars, all’epoca in cui vi era curato Giovanni Maria Vianney. Sì, si è fermato. Egli ha visto «le folle» degli uomini e delle donne del secolo scorso «stanche e sfinite, come pecore senza pastore» (Mt 9,36).
Cristo si è fermato qui come il buon pastore”.

Volgendo lo sguardo allo svolgimento dell’ “Anno Sacerdotale”, le numerose iniziative avviate dalla diocesi di Belley-Ars includono il Giubileo dei sacerdoti – il prossimo 4 agosto, dies natalis del Santo – presieduto dal Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone e il ritiro sacerdotale internazionale (27 settembre-3 ottobre) con la predicazione del cardinale Christoph Schönborn.
Durante il periodo giubilare Benedetto XVI proclamerà San Giovanni Maria Vianney “Patrono di tutti i sacerdoti del mondo”. E’ inoltre in programma la pubblicazione del “Direttorio per i Confessori e Direttori Spirituali”, insieme ad una raccolta di testi del Santo Padre sui temi essenziali della vita e della missione sacerdotale nell’epoca attuale. In occasione dell’ “Anno Sacerdotale” viene concesso il dono di speciali Indulgenze, con le modalità descritte nell’apposito decreto della Penitenzieria Apostolica.
L’”Anno “ sarà concluso dal Sommo Pontefice il 19 giugno 2010, alla presenza di sacerdoti provenienti dal mondo intero che rinnoveranno la loro fedeltà a Cristo e il vincolo di fraternità. Con una apposita Lettera inviata a tutti i
vescovi del mondo, la Congregazione per il Clero sottolinea il rinnovamento della spiritualità sacerdotale e le altre finalità dell’Anno, indicando alcune modalità celebrative e auspicando il contributo dell’intera realtà ecclesiale ai diversi momenti; la Lettera, con data del 3 aprile u.s., reca la firma del prefetto, card. Cláudio
Hummes e del segretario, arcivescovo Mauro Piacenza.

Fonte: http://www.pccs.it/riservate/SeDoc/PrevisioniMese.pdf

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