Scritto da Emanuela   
 Ricordo che una sera mi misi a leggere un libricino che mi era stato consigliato ad un corso tenuto dai francescani. Con grande fatica decisi di leggere qualche paginetta, tanto per non continuare a trascurare il mio cammino di fede che subiva in quel momento gli effetti della stanchezza per le varie attività quotidiane. Un cammino molto bello, tra l’altro, che mi aveva permesso di entrare in una nuova intimità con Gesù attraverso l’incontro di persone speciali ma soprattutto attraverso l’ascolto della Parola, spiegata e annunciata in varie occasioni. Quella sera però dovetti proprio fare un fioretto e così cominciai a leggere. Mi soffermai su di un brano che parlava di Maria, la madre di Gesù, e di come sia importante affrontare il proprio cammino con Lei che conosce le giuste scorciatoie per portarci a suo figlio. Lei che con la sua umiltà ci da un esempio di come permettere al Signore di lavorare dentro di noi, Lei che dopo aver detto il suo sì corre, piena di Spirito Santo, dalla cugina Elisabetta e pervasa della presenza del Signore canta le sue lodi nel Magnificat.Il mistero della visitazione… Chissà cosa c’era dietro. Se dal sì di Francesco era nato un mistero di amore così grande, che continua a ripetersi dopo secoli e ancora oggi fa riconoscere i tratti del poverello di Assisi in quelli che seguono la sua regola, cosa mai poteva celarsi dietro al sì di Maria? Il mistero della visitazione, Maria che fa visita ad Elisabetta … Vorrà dire che la Madonnina ti viene a trovare? Mi addormentai con questi pensieri.L’indomani il Signore sembrò rispondere alle mie domande con una rapidità inaspettata. Andai ad un ritiro della comunità Nuovi Orizzonti che considero una delle più belle manifestazioni che io conosca dell’esistenza di Dio qui sulla terra. Stavolta si era deciso di far fare una testimonianza ad una ragazza che era responsabile di una casa che hanno in un paesino della Bosnia Erzegovia: Medjugorie. Non ricordo esattamente cosa disse, ricordo solo che già da quella volta rimasi rapita da questo mistero e compresi che quel miracolo di energia, di gioia e resurrezione che si respira lì a Nuovi Orizzonti era proprio nei progetti della cara Madonnina, che li aveva chiamati lì nella sua… attuale parrocchia. Già da allora decisi che prima o poi sarei andata lì in pellegrinaggio, ma come si sa, tra il dire e il fare…Il giorno dopo andando a fare la spesa mi fermo a chiacchierare con il ragazzo della frutta che non era nuovo di questi discorsi e a cui avevo parlato altre volte dei corsi francescani. Raccontandogli del ritiro gli accennai velocemente della testimonianza ascoltata su Medjugorie, non ne aveva mai sentito parlare… la moglie del proprietario invece sì, si inserì nella conversazione chiedendomi se ero stata a Medju, le risposi di no e le chiesi a mia volta se lei c’era stata. Mi disse di sì, non era passato molto tempo. Contenta della piacevole coincidenza le posi allora altre domande, ma non riuscii ad avere altra risposta se non un “No guarda, io mi commuovo, ti dico solo vacci, ma lasciamo stare che se no mi commuovo” e già i suoi occhi erano diventati rossi. Possibile? Tanta impressione le aveva fatto questo viaggio? Sentendoci parlare si aggiunse un’altra signora, anche lei come me ne aveva sentito parlare e voleva andarci. Finita la spesa rimasi soddisfatta di questi incontri, pensando che il Signore mi stesse dando conferma su quel proposito di partire.In quei giorni cominciavo ad assaporare il piacere della preghiera del rosario (sempre stato un mattone troppo pesante per me) e, insolitamente, cominciava ad aggiungersi alla preghiera qualcuno dei miei familiari, fino a parteciparvi tutti e cinque! Qualche giorno dopo mi capitò di riconciliarmi con un mio amico e successivamente di incontrare una mia ex professoressa atea e anticlericale che mi parlava della sua conversione e mi chiedeva se ad Assisi organizzavano corsi anche per adulti.Una volta lessi in un libro una frase che diceva più o meno così: il Signore è come un antibiotico, quando va in circolo cura tutto quello che incontra. Sembrava che la Madonnina stesse entrando discretamente nella mia vita per mettervi ordine ed aggiustare tutto ciò che non andava, come una maestra che insegna a seguire la via di Gesù nella vita quotidiana. Una di quelle sere uscii con gli amici della piscina, avevano organizzato una serata per festeggiare il compleanno di un ragazzo del corso. L’istruttore invitò anche i ragazzi delle altre corsie e dei corsi che si svolgevano in orari diversi dal nostro. Non avevo molta voglia di andarci, ma sentivo di dover fare un piccolo sforzo. Al tavolo quella sera c’era una ragazza con due grandi occhi azzurri molto chiari, sembrava straniera. “E’ croata” mi dissero. Dentro di me pensai “ Croata? Beh, ho capito le coincidenze, ma ti pare adesso che sia proprio di Medjugorie?!”. La curiosità era troppa, non potei fare a meno di avvicinarmi e chiederle di dove era. “Un paesino tra Monstar e Dubrovnik, si chiama Medjugorie.” “Non ci posso credere!” le dissi “E’ un periodo che ovunque mi giri trovo qualcosa che mi riporti a questo paese”. “E’ così” mi disse “A Medjugorie non si arriva per caso, è la Madonna che in un modo o nell’altro ti chiama a sè”. Ormai era chiaro, il mistero della visitazione prendeva per me un significato concreto: la madre di Gesù ti viene a trovare, tra le braccia porta il suo bambino, lo offre a te e non puoi dirle di no. (Alla fine partii per Medju, ma per questo bisognerebbe scrivere un libro intero…)
Emanuela
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